venerdì 2 ottobre 2015

Baglioni/Morandi -Foro Italico- 26.9.15


Lo show si chiama Capitani Coraggiosi, che è anche il titolo della canzone inedita, scritta dalla "strana coppia",  che viene cantata come apertura di concerto.
Il mondo dello spettacolo ci ha abituato a connubi artitstici di vario tipo, ricordiamo i famosi concerti targati Dalla/Morandi o quelli Dalla/De Gregori fino al recente trio Gazzè-Fabi-Silvestri.
Il cantante di Monghidoro e il cantautore romano, piacciano o meno, hanno fatto la storia della canzone italiana, con pezzi che tutti conoscono e che magari ci siamo trovati a canticchiare anche senza essere fan sfegatati, penso a "Questo piccolo grande amore" o "C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones".
Ma avere due mostri sacri della canzone italiana sul palco non assicura automaticamente il successo di un concerto, fortunatamente non è il caso di questo show, che è stato ben amalgamato, con scelta di pezzi azzeccata, con momenti divertenti costitutiti da sketch spiritosi ben interpretati dai due artitsti e soprattutto con l'interpretazione convincente che l'uno faceva dei pezzi dell'altro, ed è proprio questo secondo me il punto forte dello show, è infatti veramente gustoso sentire Baglioni cantare "Non son degno di te" o Morandi lanciarsi in "Sabato pomeriggio".
Il concerto è stato per gran parte organizzato da Baglioni, che si è preso l'onere anche di scegliere per l'appunto tutti i pezzi della scaletta.
Dicevamo in apertura di articolo che il concerto si apre con l'inedita "Capitani coraggiosi", pezzo grintoso che mi è piaciuto molto seguito da "Io sono qui" targato 1995, che rappresenta il Baglioni della rinascita, dopo un lungo silenzio discografico.
Anche Morandi alterna le sue hit più antiche come "Scende la pioggia" con quelle di più recente scrittura come "Banane e lamponi".
I due cantanti sono supportati da una grande band che prevede oltre agli strumenti canonici quali chitarra-basso e batteria anche una sezione di fiati e cinque coristi.
Ho apprezzato molto i momementi più intimistici, quando ad esempio Baglioni ha eseguito dei pezzi da solo con il piano come "Noi no" o quando Morandi ha cantato "Canzoni stonate" accompagnandosi con la chitarra acustica.
La parte centrale del concerto è stata molto divertente, perché Gianni e Claudio sono scesi nel parterre e hanno eseguito in via acustica alcune loro hit, in piedi in mezzo al pubblico, ecco allora in rapida successione "Signora Lia", "Andavo a 100 all'ora", "W l'Inghilterra", "Fatti mandare dalla mamma" e "Porta portese", brani accompagnati anche da una ricca sfilza di aneddoti misti a sketch divertenti.
Il tutto è durato ben tre ore e devo dire che sono letteralmente volate, il concerto si chiude con tre pezzi molto intensi, prima Claudio interpreta "Mille giorni di te e di me", poi è il turno di Morandi con "Uno su mille" ed infine i due salutano il pubblico che ha gremito il centrale del tennis interpretando insieme "La vita è adesso".
Questo era il decimo concerto del duo Morandi/Baglioni a cui si aggiungeranno altre due date ai primi di ottobre che saranno poi trasmesse dalla Rai, a detta dei protagonisti saranno ricche di sorprese e di canzoni nuove.

Setlist

1.Capitani coraggiosi
2.Io sono qui
3.Scende la pioggia
4.E tu come stai?
5.Se perdo anche te
6.Grazie perché
7.Con tutto l'amore che posso
8.E adesso la pubblicità
9.Banane e lamponi
10.Canzoni stonate
11.Sabato pomeriggio
12.Se non avessi più te
13.Io me ne andrei
14.La fisarmonica
15.Solo
16.Chimera
17.Amore bello
18.In ginocchio da te
19.Questo piccolo grande amore
20.Con voi
21Vita
22.Strada facendo
23.C'era un ragazzo che come ma amava i Beatles e i Rolling Stones
24.Signora Lia/Andavo a 100 all'ora/W l'Inghilterra/Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte/Porta Portese
25.Occhi di ragazza
26.Dagli il via
27.Varietà
28.Poster
29.In amore
30.Solo insieme saremo felici
31.Un mondo d'amore
32.Noi no
33.Non son degno di te
34.Avrai
35.E tu
36.Bella signora
37.Via
38.Mille giorni di te e di me
39.Uno su mille
40.La vita è adesso


venerdì 20 marzo 2015

Sergio Caputo -Live- Roma- 19.3.2015-Parco della Musica-



La data tanto attesa dai fan di Caputo è arrivata, infatti il nostro Sergio ci ha finalmente regalato il disco di inediti che tutti i suoi fan invocavano da tempo e ieri 19 marzo 2015 lo ha presentato davanti al caloroso pubblico dell'Auditorium Flaminio, accorso numeroso a senitire l'artista romano che ha "jezzato" il pop e "poppizzato" il jazz!
Dicevamo del disco di inediti, uscito il 10 marzo e che si chiama "Pop, jazz and love".
E' composto di 10 tracce, di cui 9 in lingua inglese e una, "A bazzicare il lungo mare", in italiano.
Sergio ha spiegato questa scelta dicendo che le canzoni gli sono nate spontaneamente in inglese, lingua che per altro padroneggia molto bene, avendo vissuto per dieci anni a San Francisco in California, inoltra la scelta dell'idioma inglese permetterà la fruizione delle sue canzoni ad un pubblico più vasto e nell'era della globalizzazione e dei social network non è cosa da poco.
Il disco ve lo consiglio perchè oltre ad essere suonato alla grande ha anche delle melodie molto belle e poi lo stile del nostro Sergio è incofondibile anche in lingua inglese!
Ma veniamo al concerto che si apre con "Bimba se sapessi", piccola gemma senza tempo contenuta nell'album "Un sabato italiano", con cui Sergio esordì nel lontano 1983.
Poi Caputo comincia a presentarci i suoi nuovi pezzi snocciolando "Everybody looks so beautiful in Paris" e "Straight for my heart".
I pezzi nuovi sono alternati ai suoi grandi classici come "Spicchio di luna", "Un sabato italiano" e "Mercy bocù", inutile dire che dopo neanche un accordo di questi titoli gli spettatori vanno in visibilio. Ma anche le nuove tracce sono accolte benissimo, ho trovato personalmente il brano "Cristina" molto bello ed intenso, con il flauto traverso a conferire alla canzone un tocco di magia in più, mentre "I love the sky in september" con il suo motivo così "Jazzy" mi è entrata in testa e non se ne vuole più andare.
A metà concerto Sergio ci regala una parentesi acustica molto bella, e mentre la band si riposa dietro le quinte, esegue altri suoi cavalli di battaglia senza tempo, quali "Non bevo più tequila", "Week-end", "Flamingo" e "Ma che amico sei".
Torna la band che merita di essere presentata: al piano il bravo e virutoso Paolo Vianello che impreziosisce le canzoni con il suo tocco impeccabile, Alessandro Marzi alla batteria, un vero metronomo, Massimo Zagonari al sax e flauto e Luca Pirozzi al basso, musicista eclittico e straordinario, che ha collaborato con tantissimi grandi artisti nazionali e internazionali.
Nella parte finale del concerto spazio ad altri grandi classici assurti ormai ad evergreen della musica italiani come "Italiani mambo", "L'astronave che arriva" e "Il Garibaldi innamorato".
Arriva il momento dei saluti e non può mancare ovviamente il bis, con Sergio che è subissato da richieste, ogni fan ha la sua canzone del cuore, io ad esempio sono anni che vorrei sentire "Trio vocale militare" che manca dai suoi live da molto tempo, c'è chi richiede "C'aggia fa with you", chi "Io e Rino", ma il canzoniere di Caputo è molto grande e naturalmente non le può fare tutte e alla fine opta per "Cimici e bromuro" e "Mettimi giù".
Sergio da appuntamento ai suo fan alla libreria dell'auditorium per foto e autografi, le prossime tappe del tour sono a Milano e Firenze rispettivamente il 25 marzo e il 15 maggio, se potete non perdetevelo!






mercoledì 19 novembre 2014

Fabi-Gazzé-Silvestri Live Roma 18.11.2014




A metà degli anni novanta chi fosse capitato a due passi da piazza Navona, nel locale chiamato "Il Locale", si sarebbe potuto imbattere in tre giovani musicisti romani, che tentavano di emergere con le loro canzoni, con la loro musica.
Alla fine, dopo tanta gavetta, Daniele Silvestri, Max Gazzé e Niccolò Fabi, ce l'hanno fatta e ci hanno regalato nel corso degli anni canzoni e album sempre più belli, lo stesso Niccolò Fabi, in apertura di concerto, racconta al pubblico la soddisfazione di essere arrivati a suonare al Palaeur dopo esserci stato così tante volte da spettatore.
E' la prima volta che i tre ragazzi, che tanto ragazzi più non sono, si esibiscono insieme e devo dire che l'amalgama è perfettamente riuscita.
Seppur con stili diversi, sia nella stesura dei propri pezzi, sia nel tipo di interpretazione, i tre romani hanno trovato insieme una chimica perfetta, che li ha portati dapprima a registrare insieme un album di inediti di pregevole fattura, dal titolo "Il padrone della festa" e poi a dar vita a un tour in cui il meglio della loro carriera musicale viene eseguito.
I tre artisti non si limitano a cantare le proprie canzoni ma spesso si scambiano le parti vocali, così può capitare di sentire la bellissima "Mentre dormi" di Gazzé, cantata da Fabi oppure Silvestri e Gazzé divertirsi con la briosa "Capelli" di Niccolò.
Il tour inizialmente è partito dalle capitali europee con esibizioni a Londra, Barcellona, Bruxelles per citarne alcune, un modo per effettuare un rodaggio e collaudare la scaletta. 
Nelle esibizioni estere il concerto vedeva all'opera solo i tre cantautori romani, mentre il tour italiano comprende altri sei musicisti, tra essi citiamo i bravi chitarristi Viterbini e Angelini, quest'ultimo noto anche per la partecipazione al programma "Gazebo" di Diego Bianchi in arte Zoro.
Ma torniamo al concerto che si apre con "Alzo le mani", canzone di apertura anche dell'album di inediti composto dal trio romano. Il trio suona i primi pezzi su un piccolo palco, senza altri musicisti, come per rendere omaggio a quel periodo che li ha visti muovere i primi passi nel già citato "Il Locale".
Dopo le prime canzoni il telo bianco alle spalle dei tre cantautori viene levato rivelando una band di sei elementi, comprendenti oltre ai due chitarristi Viterbini e Angelini già citati, anche un percussionista, un batterista, un tastierista e un bravo trombettista.
Silvestri alterna pezzi fatti alla chitarra con altri suonati al piano, mentre Max Gazzé non lascerà mai il suo fedele basso, Fabi invece si avventurerà per un paio di pezzi nella sezione ritmica suonando tamburello e batteria.
La scaletta è fatta alternando i brani dell'ultimo disco con le hit dei tre cantautori romani, Gazzé ad esempio ci regala tra le altre "Una musica può fare", "Il timido ubriaco", "La favola di Adamo Eva", Fabi risponde con  pezzi quali "Lasciarsi un giorno a Roma" o "Costruire" e Silvestri pesca dal suo canzoniere canzoni come "Salirò" e "Il mio nemico". Le due e ora e mezzo di concerto volano, si replica domani 19 novembre, infatti vista la grande richiesta di biglietti, Roma è l'unica città in cui è prevista una doppia data.
Ecco i ventinove pezzi eseguiti dal trio:


1. Alzo le mani (FSG)
2. Occhi da orientale (Silvestri)
3. Una buona idea (Fabi)
4. Il timido ubriaco (Gazzè)
5. A bocca chiusa (Silvestri)
6. Il solito sesso (Gazzè)
7. È non è (Fabi)
8. Come mi pare (FSG)
9. Vento d’estate (Fabi-Gazzè)
10. Il mio nemico (Silvestri)
11. L’avversario (FSG) / Annina (Gazzè) / Rosso (Fabi) / L’uomo più furbo (Gazzè) / Dica (Fabi) / Le cose in comune (Silvestri)
12. L’avversario reprise (FSG)
13. L’amore non esiste (FSG)
14. Life Is Sweet (FSG)
15. Mentre dormi (Gazzè)
16. Costruire (Fabi)
17. L’autostrada (Silvestri) / Corazon Espinado (cover di Santana)
18. Capelli (Fabi) / Y10 bordeaux (Silvestri) / L’amore pensato (Gazzè)
19. Cara Valentina (Gazzè)
20. Il negozio di antiquariato (Fabi)
21. Testardo (Silvestri)
22. La favola di Adamo ed Eva (Gazzè)
23. Lasciarsi un giorno a Roma (Fabi)
24. Salirò (Silvestri)
Bis:
25. Sornione (Fabi-Silvestri)
26. Una musica può fare (Gazzè)
27. Gino e l’alfetta (Silvestri)
28. Sotto casa (Gazzè)
Bis 2:29. Il padrone della festa (FSG)



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venerdì 9 maggio 2014

Caetano Veloso live in Roma 7.5.2014



Da dove cominciare per descrivere Caetano Veloso?
Si rischia di essere banali ma la prima cosa che colpisce è la voce meravigliosa, che sembra non scalfita dagli anni, che sono ben 72.
Una voce duttile, che si fa potente quando Caetano si lancia in dei rock travolgenti come "Odeio" e dolce quando ci regala "Leaozinho" suo vecchio cavallo di battaglia.
La sala dell'auditorium di via della Conciliazione in Roma è gremita, tra i vip scorgiamo anche l'attore americano Willem Dafoe, le luci si abbassano e tra gli applausi Veloso fa il suo ingresso con la Banda Ce, che lo accompagni ormai da quasi dieci anni, sia dal vivo che in studio, e con cui ha realizzato una trilogia di album eccezionali: Ce-Zii e Zie e l'ultimissimo album Abraçaço.
La banda Ce è formata da Pedro Sà alla chitarra, Marcelo Callado alla batteria e da Ricardo Dias Gomes al basso e alle tastiere.
Il concerto si apre con la nuovissima "A bossa nove è foda", contraddistinta da sonorità elettriche e bei cambi di ritmo.
Poi subito una ovazione per la performance di "Coraçao Vagabundo" una delle primissime canzoni scritte da Caetano, contenuta nel suo album di esordio registrato insieme a Gal Costa.
La canzone è stata aggiunta appositamente in scaletta per le date europee, perchè Veloso sa che questa canzone è molto amata alle nostre latitudini.
La voce si scalda sempre più e Caetano ci regala altre canzoni del nuovo album tra le quali "Abraçaço" caratterizzata da una chitarra distorta e da un vorticoso assolo con cui Pedro Sà mostra tutta la sua valenza alla chitarra.
Un'altra canzone molto bella è "Homem" contenuta nel primo album registrato con la banda Ce risalente al 2006, il testo che solo il genio di Veloso poteva concepire, parla della sua unica invidia verso le donne, che non è data dalla loro alte capacità intuitive, dalla loro fedeltà, dalla loro intelligenza ma dalla loro capacità di provare orgasmi multipli!
La cosa che ho apprezzato tantissimo è la capacità di Caetano di scegliere i pezzi da suonare dal vivo, con scelte a volte coraggiose, visto che non ha eseguito tanti suoi grandi successi per dar spazio alle nuove composizioni.
Il concerto volge al termine e Caetano canta in italiano la famosissima "Come prima" di Tony Dallara che nel 1957, anno della sua pubblicazione registrò un record di vendite con 300.000 copie vendute e poi canta in inglese "Nine of out ten" composta non a caso quando era in esilio forzato a Londra causa dittatura militare in Brasile.
E' la volta di "A luza da tieta" e il pubblico canta l'irresistibile ritornello insieme a Veloso, poi cala il sipario. La band saluta il caloroso pubblico romano, che non esita a richiedere un bis. Caetano allora non può far altro che uscire di nuovo ed eseguire altri due pezzi per la gioia di tutti, il primo è "Sampa" la canzone che scrisse come atto d'amore verso la città di San Paolo e l'ultimo è "De noite na cama", poi è veramente la fine, Veloso saluta stringendo le mani ai fan nelle prime file, una ragazza sale addirittura sul palco e se lo abbraccia forte!
Speriamo di rivedere presto questo grande artista che con la sua musica ci ha fatto sentire tutti brasiliani per una notte.
L'abraçaço tour continua con altre due dati italiane a Bari e Sassari per poi spostarsi in altri paesi Europei tra i quali Parigi, Barcellona e Madrid.

Setlist del concerto:

1.A bossa nove è foda
2.Coraçao vagabundo
3.Quando o galo cantou
4.Um abraçaço
5.Parabens
6.Homem
7.Um comunista
8.Triste Bahia
9.Estou triste
10.Odeio
11.Escapulario
12.Funk melodico
13.Alguem cantando
14.Quero ser justo
15.Eclipse oculto
16.O leaozinho
17.O imperio da lei
18.Reconvexo
19.Voe nao intende nada
20.Come prima
21.Nine out of ten
22.Sampa
23.De noite na cama



Caetano esegue "Reconvexo", una delle mie preferite della serata:




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giovedì 18 aprile 2013

Marisa Monte Live-Auditorium S.Cecilia- Roma


Dopo 7 anni di assenza dall'Italia Marisa Monte torna con un concerto all'Auditorium di Santa Cecilia a Roma.
L'attesa è stata lunga ma dopo il concerto perdoniamo tutto alla nostra Marisa, che ha incantato per un'ora e mezza il pubblico romano e direi anche brasiliano vista la notevole presenza carioca dentro l'Auditorium.
La stessa Monte ad un certo punto del concerto ha specificato di voler parlare italiano nonostante ci fossero in sala molti brasiliani, perchè gli sembrava più democratico. Il tour europeo si è aperto il 14 aprile a Londra e dopo la data romana toccherà tante altre capitali europee. La band che accompagna Marisa Monte è composta da ben 9 elementi.
Inutile dire che sono musicisti tra i più talentuosi della scena musicale brasiliana, a cominciare dal cosidetto "power trio", formato da Pupillo alla batteria, Dengue al basso e Lucio Maia alla chitarra, poi gli altri componenti, Carlos Trilha alle tastiere, Marcus Ribeiro al violoncello, Dadi Carvalho alle chitarre, Pedro Mibielli e Glauco Fernandes ai violini e Bernardo Fantini alla viola.
Il sound è molto curato e pulito e l'amplificazione della sala Santa Cecilia è perfetta.
Il repertorio presentato da Marisa Monte spazia tra tutti i suoi album, con un'attenzione particolare per brani contenuti nel suo ultimo disco "O que voce quer saber de verdade" (bellissimo e che vi consiglio di reperire).
Il concerto si apre con "O que voce quer saber de verdade", Marisa non solo canta, ma suona spesso la chitarra e l'ukulele.
Poi subito una cover del grande Jorge Ben Jor: "Descalço no parque".
Altri brani del nuovo album particolarmente toccanti sono "Depois" che parla di una storia d'amore giunta al capolinea e "Ainda bem", brano, che come ci racconta Marisa, voleva registrare insieme a Mina, alla fine la collaborazione salta, ma Mina si innamora talmente tanto della canzone che chiede alla Monte di poterla incidere in portoghese nel suo ultimo album. Ovviamente Marisa Monte è lusingata e ricorda che a fargli conoscere la  cantante di Cremona furono i suoi amici romani durante il suo soggiorno di un anno nella capitale fatto per studiare musica quando aveva quattordici anni.
I riferimenti a Mina non finiscono qua, perchè Marisa decide di omaggiarla con la cover di  "Sono come tu mi vuoi".
Rimanendo in tema di omaggi va citato quello fatto a Cassia Eller, cantante brasiliana scomparsa a soli 39 anni, che la Monte ricorda cantando "ECT".
Il concerto volge alla fine ma il pubblico romano invoca calorosamente il bis, bis che non tarda ad arrivare con "Amor I love you" eseguita solo voce e ukulele e con "Ja sei namorar" canzone scritta quando stava nel gruppo dei "Tribalistas" e che scalò le classifiche di mezzo mondo.

Setlist
O que voce quer saber de verdade
Descalço no parque
Arrepio
Ilusion
Depois
Amar alguem
Diariamente
Infinito particular
ECT
De mais ninguem
Beija eu
Para ver as meninas
Sono come tu mi vuoi
Ainda bem
Verdade uma ilusao
A sua
Gentileza
Eu sei (Na mira)
Velha infancia
Nao va embora
Amor I love you
Ja sei namorar






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mercoledì 14 marzo 2012

Noel Gallagher live -Roma- Palazzetto Atlantico 13.3.2012


Dopo la recensione del concerto dei Beady Eye, capitanati da Liam Gallagher, eccoci a raccontare l'esibizione dell'altro fratello Gallagher, Noel, vera mente del glorioso gruppo degli Oasis, che insieme ad altri gruppi quali Blur, Suede e Pulp è stato il re incontrastato del Brit-pop degli anni '90.
I fan hanno ormai metabolizzato lo scioglimento degli Oasis e sono pronti ad accogliere le nuove composizioni di Noel, tra l'altro veramente buone, con entusiasmo e gioia.
Il nome completo dato da Noel al suo gruppo è "Noel Gallagher's high flying birds", e infatti il nostro Noel non vola certo basso. Nella sua scaletta infatti alcuni dei suoi nuovi bravi non sfigurano di fronte ad alcuni capolavori dell'era Oasis.
Certo va detto che la qualità di canzoni quali "Supersonic", "Don't look back in anger" e "Whatever" rimane inarrivabile, ma la vena melodica di Noel non sembra certo esaurita ed il suo primo lavoro solista lo conferma in pieno.
La canzone che apre il concerto proviene dall'era Oasis, "It's good to be free", ovvero è bello essere liberi, metafora perfetta all'attuale condizione di "The Chief" come lo chiamano i fan.
Infatti dopo gli ultimi periodi burrascosi trascorsi con Liam negli Oasis, fatti di liti, insulti e di ben poca musica, Noel può finalmente sentirsi libero di gestire la sua carriera in maniera completamente autonoma.
Il nuovo album è suonato quasi per intero, ed i pezzi più belli sono sicuramente "Dream on", "If I had a gun" e "What a life" quest'ultima dedicata a Mario Balotelli, attaccante che milita nella squadra del cuore di Noel, il Manchester City.
Il concerto procede spedito, con Noel che parla pochissimo, limitandosi a un paio di parole in italiano per ringraziare tra una canzone e l'altra il caloroso pubblico accorso al Palazzetto Atlantico di Roma.
La band con cui Noel si accompagna è composta dal batterista Jeremy Stacey (dai Lemon Trees), al basso Russel Pritchard (dai Zutons), Tim Smith alla chitarra e Mike Rowe alle tastiere.
Noel arrichisce la scaletta anche con dei singoli non contenuti nell'album ufficiale quali "The good rebel" e "Freaky Teeth". Quello di relegare canzoni di alta qualità fuori dagli album è sempre stata una pecularità del buon Noel, basti citare l'esempio della bellissima "Masterplan" a suo tempo tenuta fuori dall'album "What's the story morning glory". Un lusso insomma che pochi artisti possono permettersi.
Se proprio dobbiamo trovare la pecca nel concerto di Noel, secondo me sta nel fare una scaletta troppo breve, il concerto infatti dura 1 ora e 30 minuti e magari con l'aggiunta di almeno un'altra decina di pezzi del periodo Oasis potrebbe sicuramente salire di qualità ed arrivare alle due ore di musica.
Noel alterna la chitarra elettrica a quella acustica, ad esempio per regalarci la sognante "Talk tonight" altro caso di gemma Oasis non contenuta in nessun album ufficiale ma relegata a singolo.
Il concerto si chiude con un poker eccezionale di canzoni, tutte targate Oasis.
Si inizia con "Whatever", poi "Little by little", "The importance of being idle", per chiudere con la stupenda "Don't look back in anger" nella quale Noel potrebbe benissimo suonare solo la chitarra perchè a cantarla ci pensa interamente il pubblico.
Noel ci saluta, volerà subito a Milano per un concerto acustico per sole 150 persone, mentre per il futuro c'è un secondo disco quasi finito in collaborazione con il gruppo "The Amorphous Androgynous" che desta molta curiosità e siamo sicuri che il nostro Noel farà nuovamente centro!

Ecco la scaletta completa del concerto:

1.(It's good) to be free
2.Mucky fingers
3.Everybody's on the run
4.Dream on
5.If I had a gun
6.The good rebel
7.The dead of you and me
8.Freaky teeth
9.Supersonic
10.(I wanna live in a dream) in my record machine
11.AKA... What a life!
12.Talk tonight
13.Soldiers boys and Jesus freaks
14.AKA...Broken arrow
15.Half the world away
16.(Stranded on) the wrong beach
17.Whatever
18.Little by little
19.The importance of being idle
20.Don't look back in anger
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lunedì 12 marzo 2012

Litfiba live Roma -Palalottomatica- 10.3.2012


Al Palalottomatica di Roma sono di scena i Litfiba, storico gruppo rock italiano formatosi agli inizi degli anni '80.
Prima di lanciarci nella recensione del concerto ripercorriamo brevemente la carriera di questa band che deve la sua formazione al chitarrista Ghigo Renzulli e al bassista Gianni Maroccolo.
Piero Pelù oltre ad essere la voce del gruppo è anche elemento carismatico e vero animale da palcoscenico.
La band inizialmente si ispira a sonorità punk e new wave per poi virare su un pop rock più commerciale con il passare degli anni.
Il vertice creativo del gruppo è senza dubbio tra i due album "17Re" e "Tre".
Nel 1999 dissapori tra Ghigo e Piero portano il gruppo allo scioglimento.
Piero Pelù lascia il marchio Litfiba a Ghigo Renzulli che continuerà l'avventura del gruppo con Cabo Cavallo alla voce, facendo però sempre rimpiangere Pelù e i vecchi tempi, mentre Piero si lancerà in una carriera solista senza troppi successi.
A distanza di dieci anni, nel 2009 la clamorosa reunion sancita da un album live "Stato libero di Litifba" con due inediti e relativo tour.
Il  tour odierno invece si appoggia ad un album nuovo di zecca "Grande Nazione" che pur non toccando picchi qualitativi alti si lascia ascoltare molto bene e non a caso la band toscana lo suona quasi interamente in concerto.
Iniziamo col dire che la voce di Pelù, a dispetto delle 50 primavere appena compiute, è in grandissima forma, mentre la chitarra di Ghigo è al solito puntuale e pulita, e pur non lasciandosi mai andare a grossi virtuosismi risulta piacevole e funzionale alle canzoni.
Gli altri membri della band sono Daniele Bagni al basso, Pino Fidanza alla batteria, Federico Segona alle tastiere e Cosimo Zannelli alla chitarra ritmica.
Si parte, la prima canzone non poteva che essere fragorosa e roboante, direttamente dal nuovo album "Squalo". Rotto il ghiaccio si fa un salto indietro nel tempo fino all'album "Terremoto" con la canzone "Dimmi il nome", una delle tante canzoni dei Litifba che uniscono alla buona melodia anche un testo di protesta e riflessione.
Poi altre canzoni dal nuovo album accolte in maniera molto positiva dal pubblico che riempie il palazzetto romano.
Ed ecco la prima chicca della serata, "La preda" una delle prima composizioni della band toscana che non veniva riproposta dal vivo da tanti anni, stesso discorso per "Cane" altro pezzo dei tempi di "17Re".
Sicuramente tra le più apprezzate dal pubblico la sempreverde "Tex" e la bellissima "Lulù e Marlene" dedicata al grande Lucio Dalla.
Non poteva mancare un salto nel periodo "El diablo", col l'omonima canzone e con altri due pezzi tirarti quali "Proibito" e "Gioconda".
Tra le mie preferite senza dubbio "Cangaceiro" canzone dei primi anni 90 che trovo sempre più bella ad ogni ascolto, mentre tra le nuove "Luna Dark" molto psichedelica.
Il concerto viene chiuso da "Spirito" e "Ritmo#2".
Il tour dei Litfiba riparte tra un mese, dopo questa breve anteprima che ha interessato Firenze, Milano e Roma.

Ecco la scaletta completa del concerto:

1.Squalo
2.Dimmi il nome
3.Grande Nazione
4.Prima guardia
5.Barcollo
6.Fiesta tosta
7.La preda
8.Luna dark
9.La mia valigia
10.Brado
11.Tex
12.Anarcoide
13.Lulù e Marlene
14.Gioconda
15.Cane
16.Cangaceiro
17.Elettrica
18.Fata Morgana
19.Cangaceiro
20.Lacio Drom
21.Proibito
22.El diablo
23.Spirito
24.Ritmo#2





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