giovedì 13 ottobre 2011

Toquinho live -Ambasciata del Brasile in Roma-


Quello che vi sto per raccontare è un concerto davvero unico e speciale a cui ho avuto la fortuna di assistere martedì 11 ottobre 2011. Il grande Toquinho, chitarrista e compositore di San Paolo, ha tenuto uno show all'Ambasciata Brasiliana di Roma in Piazza Navona.
Solo 300 i fortunati presenti a questo concerto in forma privata, organizzato in pochi giorni e volutamente poco pubblicizzato.
Inutile dire che l'ambientazione era a dir poco stupenda, con quadri, arazzi e statue a far da cornice all'esibizione del Maestro brasiliano.
Ma veniamo alla cosa più importante, la musica.
Il concerto è unicamente voce e chitarra, solo per una manciata di canzoni Toquinho si fa affiancare da una giovane cantante brasiliana, Anna Setton, scoperta dallo stesso Toquinho dopo averla sentita in un programma radiofonico.
Si parte con un medley di tre canzoni "Minha profissao-Para viver um grande amor e Samba de Orly",quest'ultima fu scritta a Roma insieme a Chico Buarque e doveva chiamarsi per questo motivo Samba di Fiumicino, ma all'ultimo fu cambiata in Orly perchè suonava meglio.
A Toquinho piace molto parlare durante i suoi concerti, raccontare aneddoti e storie che ci fanno entrare ancor di più in sintonia con le sue stupende canzoni.
Ci racconta per esempio che la prima volta che venne a Roma sentì mentre stava in una trattoria la canzone "Roma nun fa la stupida stasera" e ne rimase subito colpito, tanto da riproporla spesso in concerto, dandogli come questa sera, un ritmo bossa nova.
Sentire un concerto di Toquinho è anche fare un viaggio dentro al ricchissimo canzoniere brasiliano, infatti l'artista di San Paolo omaggia alcuni dei più grandi compositori brasiliani eseguendo canzoni di Dorival Caymmi come "Marina" e "Saudade de Bahia" o di Baden Powell con "Berimbau", passando per "Chega de saudade" canzone, che portata al successo da Joao Gilberto, ha dato di fatto il via a quella che oggi chiamiamo bossa nova.
Arriva il momento della giovane cantante brasiliana Anna Setton, che affianca Toquinho e devo dire che la sua voce è molto suadente e delicata. Eseguono insieme la stupenda "Eu sei que vou te amar" ma anche l'inedita "Romeu e Julieta", quest'ultima, come ci racconta Toquinho in un altro dei suoi preziosi aneddoti, fu scritta insieme a Vinicius de Moraes, ma mai registrata perchè il testo ritenuto troppo "pesante". Col tempo il testo andò perduto e, pur ricordando la melodia, Toquinho non la prese più in considerazione, fino a che un bel giorno mentre stava in un bar venne avvicinato da una signora che aveva con sè proprio il testo di quella canzone!
Toquinho esegue anche una canzone che pochi giorni fa è stata eletta in un sondaggio come la più bella della storia brasiliana, ovvero "Carinhoso" di Pixinquinha.
Si giunge al termine del concerto e non poteva certo mancare un ricordo del già citato Vinicius de Moraes con cui Toquinho ha scritto centinaia di canzoni negli anni '70. Dalla chitarra di Toquinho partono le note di "Samba da bençao" e del "Samba pra Vinicius" scritta insieme a Chico Buarque.
Toquinho alterna il brasiliano all'italiano e proprio in italiano ci regala due delle sue canzoni più famose, "La voglia la pazzia, l'incoscienza e l'allegria" registrata a suo tempo insieme alla Vanoni e l'evergreen "Acquarello", canzone che ha fatto incetta negli anni '80 di dischi d'oro e premi.
C'è tempo ancora per la bellissima "Tristeza" cantata da tutti i presenti e poi il concerto si chiude con la simpatica "A Tonga da mironga do kabuletè" che come ci spiega Toquinho nell'ultimo aneddoto della serata, altro non era che una parolaccia in un dialetto africano che per educazione è meglio non star qui a tradurre!
Ecco qua la scaletta completa della serata.

Minha profissao/Para viver um grande amor/Samba de Orly
Tarde em Itapoa
Roma nun fa la stupida stasera
Marina/Saudade da Bahia
Bachianina
Brasil Pandeiro
Eu sei que vou te amar
Instrumental/Berimbau
Romeu e Julieta
Chega de saudade
Carinhoso
La voglia la pazzia, l'incoscienza e l'allegria
Samba da bençao/Samba pra Vinicius
Acquarello
Trem das onze
Tristeza
A tonga da mironga do kabuletè

martedì 11 ottobre 2011

Beady Eye live in Roma -Atlantico-


Sono le 21.20 del 7 ottobre 2011, il piccolo palazzetto Atlantico, ex Pala-Cisalfa di Roma è pieno ed invoca il nome di Liam a gran voce.
Finalmente il Gallagher più giovane fa il suo ingresso sul palco accompagnato dal suo gruppo, i Beady Eye, formati da gli altri due ex Oasis, Gem Archer e Andy Bell alle chitarre e dai turnisti Jeff Wootton al basso, Chris Sharrock alla batteria e Matt Jones alle tastiere.
Lo stile di Liam è immutato, voce graffiante e nasale, postura con schiena inarcata per cantare e ovviamente look molto anni '60 firmato Pretty Green la sua personale linea di moda. Ad essere diverso purtroppo è il contenuto, ovvero la musica, che non si può paragonare a molti dei capolavori che gli Oasis hanno sfornato nella parte finale degli anni '90.
Va detto però che il concerto è gradevole, perchè pur non reggendo il confronto con la macchina Oasis, le nuove composizioni firmate da Liam e compagni non sono affatto male e alternano pezzi rock e tirati come "Standing at the edge of the noise" e "Four letter word" a ballate molto orecchiabili come "For Anyone" e "The Beat goes on".
Se poi pensiamo che negli Oasis il grosso del lavoro compositivo era sulle spalle di Noel allora possiamo stendere sicuramente un bilancio positivo della prima fatica discografica a firma Liam. L'album portato in tour dalla band di Manchester si chiama "Different Gear Still speeding" ed è suonato per intero durante i concerti con l'aggiunta anche di alcune b-sides, questo perchè è stato scelto di non portare neanche una canzone Oasis nel carrozzone Beady Eye.
Altri pezzi meritevoli di menzione durante il concerto sono "Millionaire" e "The Roller", mentre non poteva mancare l'omaggio ai Beatles e agli Stones con una canzone che si chiama proprio "Beatles and Stones" che pur essendo gradevole ricorda troppo un vecchio standard rock'n'roll dal titolo "He Heel Sneakers" di un certo Tommy Tucker ma che venne portata alla popolarità grazie a tantissime cover di vari mostri sacri tipo Elvis, Chuck Berry, Steve Wonder e Paul Mccartney.
Il concerto si chiude dopo appena 1 ora e 20 minuti con la cover dei World of Twist "Sons of the Stage".
Liam ha dichiarato recentemente di aver praticamente pronto il secondo album, la cui registrazione dovrebbe iniziare tra pochi mesi.
Tra pochi giorni invece debutterà il nuovo album dell'altro fratello Gallagher, Noel. C'è molta curiosità e ovviamente saranno inevitabili i confronti con il lavoro dei Beady Eye. Chi si aggiudicherà questo primo match?
Ecco la scaletta completa del concerto:


World Outside My Room
Four Letter Word
Beatles and Stones
Millionaire
Two Of A Kind
For Anyone
The Roller
Bring the Light
In The Bubble With a Bullet
Standing on the Edge of the Noise
Kill For A Dream
The Beat Goes On
Three Ring Circus
Man of Misery
The Morning Son
Encore:
Wigwam
Sons of the Stage





Scarica il concerto